Come aveva anticipato Eminem attraverso i propri profili social, poche ore fa è stata rilasciata la quarta ed ultima parte dell'intervista con Sway che è servita come campagna di promozione del nuovo album Kamikaze.
Ecco la quarta parte dell'intervista ad Eminem per i microfoni di Sway in cui il rapper ha parlato della collaborazione con Joyner Lucas, dei suo rapporto con i D12, del presunto dissing a Drake e dei Grammy Awards.
Riguardo a Joyner Lucas
è davvero bravo. La prima volta che l'ho visto è stata tipo 5 anni fa al BET Cypher e ho intravisto che lanciava molte barre in cui ho visto un po' di me stesso, ma allo stesso tempo era diverso perchè era come se fosse me nei primissimi tempi della mia carriera ogni volta che dovevo fare un BET cypher. Voglio provarci a scrivere fino a quando [la roba] colpisce la scena e lui [Joyner] se l'è presa tutta ed ero tipo yo, [Joyner] parlava di Miley Cyrus, se non mi sbaglio, sono quasi sicuro fosse una cosa del genere, ma di sicuro parlava di pop stars e faceva ste cose e io ero tipo, yo le persone se lo ricorderanno; io me lo sono ricordato. Poi quando ha fatto quella roba di Ross Capicchioni, il modo in cui l'ha analizzato dai due punti di vista, è stato geniale e si è distinto. Ma anche le rime, ascoltare le Rhondettes quando io ascolto un rapper, io ascolto quello che poi servo nel piatto, ma come ho detto lui non ha bisogno di barre compromettenti per raccontare una storia, lui ha la complessità al suo interno […] e io ero come tipo yo, sto ragazzo è assolutamente incredibile-
e riguardo a in “Lucky You” in cui Eminem afferma..
I got a couple of mansions
Still I don't have any manners
You got a couple of ghost writers
But to these kids it don't actually matter
They're askin' me, “What the fuck happened to hip-hop?
Sway chiede chiarimento riguardo al presunto diss di Drake
Ho visto che la gente ha capito che parlassi di Drake, ma Drake sarà sempre nelle mie grazie perchè ha fatto una cosa per una delle mie figlie che non dimenticherò mai e mi piace Drake. Quello che dico è che a questo punto non so più cosa sia vero e cosa no. Si sentono cagate su questo rapper e quella rappata eccetera, dico che non lo faccio, mai fatto e mai farò. Se mai avessi bisogno di un ghostwriter significa che la mia carriera è chiusa […] l'hip-hop mi dava la sensazione di essere potente quando ero piccolo, ho una barra in cui dico che mi faceva sentire forte quando non lo ero. Quando ero un ragazzino pelle e ossa che girava per i fottuti block della 8 Mile, mettevo le cuffie e sentivo di essere potente […] l'hip-hop mi ha dato la confidenza di essere capace a tirare il mio primo pugno e a realizzare che Proof mi faceva il culo ogni volta in cortile. Una volta mi ha battuto mettendomi al cazzo di tappeto ed era tipo “Em fermo” perchè io continuavo a rialzarmi e lui continuava a picchiarmi, era veloce, e ho realizzato, ecco, incassare un pugno non è niente. La tua paura quando sei piccolo è, oddio se mai dovessero picchiarmi… ma nell'hip-hop io ho sempre avuto l'impressione che ogni rapper si scrivesse le proprie rime e che nelle battaglie è sempre importante chi fa la migliore rima o la più arguta. Poi anni dopo senti che Eazy-E dice che Ice Cube scrive le rime che io rappo. Ero un ragazzetto e non mi è fregato più di tanto, non ha condizionato quello che provavo per Eazy o per l'NWA. Comunque Drake fa musica grandiosa, non c'è troppo da dire a riguardo. Nel mio album Kamikaze ho percepito di essere abbastanza diretto; non manderei messaggi subliminali a Drake, non avrebbe senso; ma ti dico che da qualsiasi di questi tizi io non ho mai avuto niente, né una barra né una rima, niente; non potrebbe divertirmi visto che non l'ho scritta io.
Poi una delucidazione sui Grammys, sempre in riferimento a “Lucky You”
è vero, i Grammy succhiano fuori il sangue agli artisti ogni cazzo di anno, sono stanco di vederli. Sono sempre lì a mormorare che tu forse potresti vincere il miglior album dell'anno che tra l'altro era una cosa grande all'epoca, ora non lo è più. Quest'anno per i Grammy sono rimasto a casa e ho guardato Jay e Kendrick che non l'hanno ottenuto e ho pensato che uno dei due doveva vincerlo; ho pensato che anche Joyner Lucas avesse dovuto vincerlo per “I'm not racist”.
Ogni anno io ero nominato per ogni album di quell'anno e poi la vincitrice è Norah Jones! Chi? Ma non sto dicendo nulla di cattivo riguardo alla sua musica, dico che non l'avevo mai sentita nominare e nemmeno i miei amici e anche Steely Dan.. cioè Steely Dan è più forte dell'impatto che ha avuto il The Marshall Mathers LP? Okay va bene. Ho visto 50 cent, stessa merda; 50 non ha vinto il Grammy per il miglior artista e non c'era niente di migliore in giro. E poi l'anno del The Eminem Show quando ho pensato va bene se perdo contro Kanye o qualcuno che dico “sì, lo rispetto so chi sei e che fai un grande impatto”; ma non fateci venire qui per usarci come argomento di spicco per il vostro cazzo di show! Fanculo succedeva tutte le cazzo di volte che poi ero tipo “non richiedetemi mai più di venire di nuovo vi prego – la mia risposta è NO per 100 milioni di anni”.
Poi il voto è fintissimo, non è un vero voto. Lo danno a chi vogliono darlo; lo danno ai loro preferiti, a coloro che hanno preso le lodi della critica ma hanno veduto due dischi. Capisco che non riguarda sempre quanto vendi, prendi Vanilla Ice, lo capisco, ma arriva un punto in cui qualcosa di travolgente accade che prende questa direzione nella musica. E tu lo dai a sta cazzo di Dottie! Ma chi è? Dottie.. qualcosa del genere. Ma dico tipo, poi non so nemmeno chi abbia vinto al posto di Kendrick e Jay [gli suggeriscono Bruno Mars]. Bruno Mars, ecco lui è incredibile! Sai è come se fossero sordi e non capissero cosa succede in giro ora, sono tipo “oh ora mettiamo qui Beyoncè e poi Jay, ci mettiamo tutti questi nomi” e io ti garantisco che le persone in contatto con Beyoncè o con Jay avvisano l'artista di presentarsi allo show perchè sanno che vincerà il Grammy.
Quindi probabilmente non mi vederete ai Grammy quest'anno e se ci fossi non vincerei perchè loro sanno che non mi vanno a genio.
Riguardo ai D12 e a quando affermato in Stepping Stones
sì, tutti i membri erano al corrente della canzone, onestamente non ho ancora parlato con Swifty e Kuniva della canzone, però sapevano che stava per uscire. Il modo in cui io spiego la situazione è questo: Proof era la colla che metteva tutti insieme, ha fatto talmente tanto dietro le quinte che neanche l'avevo mai saputo, per tenerci uniti come gruppo e motivarci. Poi è finita che abbiamo finito per dedicarci a progetti da solisti. Una cosa che possiamo fare è vedere se c'è qualcosa che può aiutare ognuno di noi con la propria carriera da solo, saremo sempre amici e li aiuterò sempre qualsiasi cosa abbiano in testa, mixtape, album…
“Ora sei arrivato ad un punto in cui sai chi sei e quello che vuoi, sei forte abbastanza per rispondere a queste persone, come sei arrivato qui? qualche terapia?”
No, la mia musica è la terapia. non lo so, me la sono presa con leggerezza e scrivo perennemente anche se poi magari non le uso tutte [le rime]; poi come la canzone dei D12, io so che c'erano cose che loro volevano dire a me e io avevo cose da dire a loro quindi così è come volevo dirle, come “vi voglio bene ragazzi, per sempre, sono qui” è solo che un album dei D12 non so se funzionerebbe in un clima come quello attuale
“Sei sempre sembrato una persona elusiva e introversa a cui il pubblico non sempre ha un accesso immediato…”
penso che questa cosa mi faccia sbellicare dalle risate, non vado più ai club, sono sobrio, ma faccio molte più cose e vado in molti più posti di quanti la gente creda, solo che lo faccio fuori dal radar. A Detroit non ci sono i paparazzi come a LA o a New York, quindi io sono sempre fuori è solo che la gente non mi vede. Ecco non mi vedrai al club a lanciare i soldi, ci sono già passato…
Qui inoltre, potete trovare la prima parte dell'intervista, la seconda e la terza.
Per sapere di più e discutere con gli altri fans al riguardo potete visitare la nostra pagina Facebook ufficiale, Eminem Italian Site. Vi aspettiamo!
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