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Eminem e il suo cervello: cosa ne pensa la neuroscienza

Eminem e il suo cervello: cosa ne pensa la neuroscienza

Eminem probabilmente non lo sapeva quando l’ha scritto, ma il riferimento a delle voci nella sua testa (in “The Monster”, NDR) è un riferimento adatto a quanto realmente possa accadergli.

Domenica 8 marzo, durante la serie “Seven Days of Genius” di 92 Street Y, si è affrontata una discussione riguardante la creatività, vista sotto all’aspetto neuro-scientifico.

La discussione ha coinvolto personalità diverse tra loro, quali lo psicologo Scott Barry Kaufman, il neuro-scienziato Heather Berlin e il rapper Baba Brinkman, famoso per le proprie analisi tecniche e per le molteplici guide a favore della musica rap.

Durante la discussione, si è cercato di spiegare cosa accade nella mente di Eminem quando fa freestyle, piuttosto che rappare attraverso l’uso della memoria.

Lo psicologo Kaufman ha spiegato che la mente dei geni creativi e delle persone malate di schizofrenia sono straordinariamente simili. Hanno infatti un precuneo (regione del cervello), o le aree che permettono le libere associazioni, molto attivi. La differenza sostanziale tra gli schizofrenici e i geni è la capacità di distinguere la realtà dalla finzione.

Qui di seguito alcuni estratti della discussione, in cui viene esplicitamente analizzata la creatività di Eminem:

Sul genio e sulla continuità:

Kaufman afferma: “E’ una grande leggenda quella secondo la quale i geni sono sempre costantemente geni. Molti creativi lavorano sulla loro figura e molti sul loro narcisismo, quindi questo può permettergli di mostrarsi come se non dovessero lavorarci troppo. Ma molti aspetti dei processi creativi sono frutto di cosa le persone facciano ogni giorno per tentare di essere creativi.”

Sull’essere discontinui:

Sempre Kaufman afferma: “ E’ molto importante correre dei rischi. Molte delle idee di Thomas Edison sono davvero stronzate. In realtà, nella sua generazione, egli ha avuto molte cattive idee. Gli è solo accaduto di avere una o due cose che sono state il meglio di ogni epoca. Quindi, è giusto avere cattive idee se poi eventualmente le metti insieme per qualcosa di buono.”

Su Marshall Mathers:

Berlin afferma: “Probabilmente egli ha connessioni cerebrali avanzate in termini di aree di linguaggio. Nel corso del tempo, quando fai pratica con qualcosa, un’abilità cognitiva o un’abilità motoria, stai sviluppando le connessioni del cervello. Quindi, sono sicuro che il suo cervello sembrerebbe leggermente differente.”

Kaufman invece: “Potrei predire che la sua corteccia prefrontale dorsolaterale potrebbe essere inferiore rispetto alla media. Questa è l’area del cervello che filtra le parolacce.”

Sullo stato creativo dei rapper:

Berlin: “La corteccia prefrontale mediale è sollecitata maggiormente quando si sta improvvisando, in comparazione a quanto avvenga col rap memorizzato, che ha a che fare con la generazione interna di nuove idee. C’è un decremento di attività nella corteccia prefrontale dorsolaterale, che ha a che fare con il  tuo senso di controllo. Quando questa parte non viene utilizzata, perdi il filtro che ti permette di conformarti alle norme sociali, la quale ti permette di far fluire liberamente le informazioni. Questo potrebbe essere davvero una buona cosa, perché sul palco la “coscienza” può esserti d’intralcio.

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