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The Marshall Mathers LP 2: Recensione e Spiegazione [Staff MM.eu]

The Marshall Mathers LP 2: Recensione

The Marshall Mathers LP 2 è l'ottavo studio album di Eminem. Probabilmente il nome non vi è nuovo, infatti quest'album è un sequel di uno dei suoi più grandi successi: l'originale The Marshall Mathers LP. Il primo MMLP uscì nel 2000 e consacrò Mr Mathers come uno dei rapper più importanti nella storia dell'hip hop. Siamo nel 2013 ed Eminem continua incessamente ad abbattere ogni record, portando l'hip hop fuori dagli schemi, e rendendo innegabili le sue abilità di MC.

L'album è composto da 16 tracce nella versione normale e da 21 tracce nella versione Deluxe.

Questa recensione riguarderà la versione normale (poi recensiremo le tracce della deluxe).

La produzione esecutiva è lasciata a due icone: Dr. Dre e Rick Rubin, ma, anche Eminem a livello di produzioni, questa volta, a differenza di Recovery ci mette del suo.

The Marshall Mathers LP 2 non è una sequel vero e proprio, sono poche le canzoni che hanno una congiunzione con l'originale, ma, è più che altro una rivisitazione del primo, alla ricerca della stessa nostalgia, della stessa aftmosfera, delle stesse vibrazioni che hanno reso TMMLP1 un successo planetario.

L'album si apre con Bad Guy, 7 minuti di rime folli e omicide: è l' Eminem che conosciamo e Matthew Mitchell lo attende dietro l'angolo. Si continua poi con la skit Parking Lot, questa stessa un sequel letterale della skit inserita all'interno della famosa Criminal. A questo punto l'album cambia leggermente direzione, Rhyme or Reason, prodotta da Eminem e Rick Rubin , parte con il campionamento della celebre “Time Of The Season di The Zombies”, creando una traccia nostalgica al punto giusto. Si continua poi con So Much Better, una delle migliori dell'album, è il solito Eminem sulla “solita” traccia che tanto amiamo. Survival, traccia molto rock e OST di Call of Duty: Ghosts, in uscita il 5 Novembre, proprio come l'album. Legacy, una vera e propria perla, Marshall ci riporta indietro a quand'era un bambino e alla sua infanzia difficile. Scorre veloce, forse troppo veloce Asshole con la collaborazione di Skylar Grey. Arrivano poi i singoli Berzerk e Rap God, per poi essere totalmente risucchiati dalle note di Brainless, traccia molto ben costruita. Ma qui arriva il bello, personalmente la migliore del cd, Stronger Than I Was, Eminem canta, e canta davvero, con il cuore, con l'istinto con la purezza che contraddistinguono le sue canzoni più belle. Una canzone d'amore stellare su un beat assolutamente perfetto, prodotto dallo stesso Marshall Mathers. La voce di Rihanna su The Monster ci riporta alla realtà, canzone con connotazioni pop ma assolutamente azzeccata. Il beat di So Far, di Rick Rubin è nostalgia pura, mentre il flow di Eminem ti distrae e ti forza a fare attenzione alla sua voce. L'unico feat con un rapper all'interno dell'album: Love Game ft Kendrick Lamar, è un sussegguirsi di rime divertenti, mentre potete sentire estratti di  “Game Of Love di Wayne Fontana & The Mindbenders”. Arriviamo poi a un altro pezzo forte dell'album Headlights, con la partecipazione di Nate Reuss: canzone profonda, un Eminem cresciuto, un uomo pentito, con tutta la tristezza che lui solo riesce a mettere nelle canzoni. Chiude in bellezza Evil Twin, traccia molto old-Eminem, Shady sempre pronto a saltare fuori e farti andare fuori di testa.

L'atmosfera cupa, la nostalgia, così come le vibrazioni dell'originale si sentono ovunque in questa rivisitazione totalmente azzeccata dell'album. Eminem è immenso. La sua voce migliora con l'età. La cura delle rime e delle metriche è maniacale.

The Marshall Mathers LP 2 è un album diverso, beat diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati, basi molto old-school, scratches, campionamenti, ma nella sua interezza un lavoro assolutamente perfetto. E' la cura dei dettagli a rendere quest'album uno dei migliori in assoluto della carriera di Eminem. Ha impiegato 13 anni per fare il sequel/non-sequel del suo miglior lavoro, e non si può far altro che dargli assoluta ragione. L'album migliora ascolto dopo ascolto; un'album per i nostalgici, di Eminem e dell'hip hop, per i fans che curiosi trovano decine e decine di riferimenti sparsi sulle liriche e nei beat di questo incredibile album.

Ecco la lista della canzoni con votazione:

Bad Guy: Voto 9.

Bad Guy apre l'album con un continuum di rime, 7 minuti intervallati da soli 2 chorus con voce femminile. I primi 3 versi, proprio come in Stan, sono cantanti dal fan ossessionato, in questo caso Matthew Mitchell, fratello di Stan, che ne rivendica la morte rapendo ed impriogionando Eminem nel bagagliaio dell'auto, per poi uccidere entrambi con lo stesso modus operandi del defunto fratello. Alla quarta strofa la canzone cambia totalmente, immettendo le rime su un nuovo, potentissimo beat, migliore del primo a mio parere. Marshall Mathers ormai in agonia canta con i suoi stessi demoni:  After the track is demolished / I am your lack of a conscience.

Parking Lot / Skit: Voto 9

Corta ma coincisa, riprende la celebre skit di Criminal. 13 anni passati e non sentirli.

Rhyme or Reason: Voto 8.5

Eminem e Rick Rubin creano una base perfetta per questa canzone. Primo ritornello totalmente cantato da Eminem con inserti di “Time Of The Season, The Zombies”, il sense of humor contorto torna a farci visita. Le rime incalzano in modo perfetto e la voce di Eminem cattura l'attenzione. Em torna a parlare di suo padre e come al solito, non ha nessuna parola dolce per lui.

So Much Better: Voto 9

Classico beat/testo alla Eminem. La malcapitata di turno si prende un paio di insulti, all'interno di uno scenario melodrammatico senza fine. Eminem riprende anche la celebre 99 Problems di Jay- Z, e chiude con la celebre “I'm just playing bitch, you know I love you”

Survival: Voto 8.5

Beat molto rock per questa canzone con toni che riprendono molto Recovery, il flow di Eminem come al solito impeccabile, testo incredibile. La canzone è inoltre la colonna sonora del videogame Call of Duty: Ghosts. Eminem, nel suo tour europeo, estate 2013, ha utilizzato proprio questa traccia per aprire i concerti.

Legacy: Voto 10

Il massimo dei voti per questa canzone che cattura l'attenzione come poche, un chorus sensazionale su un testo incredibilmente profondo e nostalgico. Marshall Mathers scava nel passato, e lì trova la forza di dirci di avere fede nelle sue parole, perchè è questa la sua vera eredità [please have faith in my words cause this is my legacy]. La traccia è una delizia per le orecchie.

Asshole: Voto 6.5

La canzone prodotta da Alex Da Kid è una delle peggiori dell'album. Il beat rende la canzone un pò pesante all'ascolto anche se il ritornello cantato da Skylar Grey rialza un pò le sorti del pezzo. Testo e flow convincenti ma il beat è davvero troppo “carico”.

Berzerk: Voto 8.5

Base old-school e un Eminem con un flow pazzesco. L'abbiamo sentita ovunque, abbiamo imparato ad amarla. Rick Rubin fa un ottimo lavoro, Eminem ci mette del suo. Pezzo stupendo

Rap God: Voto 7

Per quanto le abilità a livello di flow, metrica, rime e argomentazioni siano impeccabili, il beat su questa traccia la rende molto “irritante”. I versi sono curati nei minimi dettagli, e lo switch di velocità sul flow è incredibile. E' una di quelle canzoni che migliora dopo ogni ascolto, ma, essendo molto tecnica ha bisogno di un'attenzione totale che non tutti gli ascoltari sono disposti a offrirle.

Brainless: Voto 9

Ennesimo ritornello cantato da Eminem, un chorus spiritoso su una base ben curata. Slim Shady fa la sua comparsa con il suo stile inconfondibile

Stronger Than I Was: Voto 10

La migliore in assoluto dell'album. Eminem ne cura anche la produzione, con una base cupa e nostalgica. Le prime due strofe, così come il ritornello sono interamente cantate, la voce unica di Eminem conferisce una tristezza immensa, a tratti aggressiva e degenerante. Eminem da il meglio di sè in canzoni come questa. La descrizione di questa relazione d'amore è talmente pura ed essenziale da arrivare a commuovere l'ascoltatore. Traccia perfetta.

The Monster feat Rihanna: Voto 8.5

Spezza i toni con una traccia un pò lenta, e molto pop. Radio friendly ma nello stesso tempo con un testo degno di nota. Si allontana totalmente dalla Love The Way You Lie di Recovery, e si attesta già da subito come smash hit. Successo planetario a una settimana dall'uscita. Ennesima traccia azzeccata dal duo

So Far: Voto 8.5

Beat curato da Rubin, loop di chitarra in sottofondo, un beat potente e molto “diverso”. Eminem gioca con la voce e con gli stili, ne esce fuori una traccia unica, che non assomiglia a nient'altro sul cd. Anche qui Eminem ci delizia con rime e flow pazzeschi, intervallati da parti cantate. Una di quelle canzoni “rischiose” ma, per quanto mi riguarda, vincenti.

Love Game ft Kendrick Lamar: Voto 8.5

Ripresa della celebressima “Game Of Love di Wayne Fontana & The Mindbenders”, il pezzo è giocato su un continuo cambiamento di flow e stili sia da parte di Eminem che da parte di Kendrick, che supera a pieni voti la prova. La canzone non è la solita collaborazione tra due rapper, è assolutamente una di quelle tracce che non ti aspetti da due come loro.

Headlights ft Nate Reuss: Voto 10

Altra traccia semplicemente perfetta. Questa volta sono i sensi di colpa a torturare l'animo di Marshall, in una traccia tributo all'odiatissima/amatissima madre.  Il nodo alla gola fa capolino senza volerlo e dopo anni e anni di insulti pubblici e denunce Eminem riesce a dire “Ti perdono, mamma”. Difficilmente non avrete i brividi su questo pezzo.

Evil Twin: Voto 8

Molto old-Eminem questa canzone, beat potente con su un testo molto duro. L'aggressività nella sua voce è quello che crea la vera magia su questo pezzo.

Voto finale: 9/10

Recensione a cura di Mery_Jo – riproduzione vietata

Le tracce della Deluxe ED. verranno aggiunte a breve.

Verranno man mano inserite le recensioni di tutto lo Staff! Grazie per l'attenzione!

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Recensione a cura di Silvia Shady: 

 

GUESS WHO'S BACK?

Dopo  tre anni, Eminem torna con il suo nuovo album, The Marshall Mathers lp 2, portandosi dietro il peso delle aspettative che un titolo del genere richiede.

Infatti il suo primo Marshall Mathers Lp, è probabilmente, uno degli album hip-hop più venduti di sempre e tra i più apprezzati.

In questo nuovo album troviamo Eminem “dove lo avevamo lasciato”. Sentiva di non aver del tutto chiuso con gli argomenti trattati nel primo MMLP.

Per i pochi di noi, che hanno la “fortuna” di comprendere immediatamente i testi, al primo, o al secondo ascolto, è stato un album carico di sorprese ed emozioni forti, emozioni contrastanti, che ci piace immaginare sia proprio ciò che l’artista ha attraversato incidendo il disco.

Apre il sipario con una mega sorpresa per tutti “Bad Guy” il sequel di “Stan” uno dei suoi singoli più conosciuti al mondo e più apprezzati dalla critica. Scelta pericolosa, scelta difficile, scelta azzeccata. Bad Guy, è la vendetta di Matthew Mitchell, il fratellino di Stan, che rinfaccia a Em di essergli rimasto un grande fan, ma che lui si sia completamente disinteressato di come abbia distrutto la sua vita, insieme a quella del fratello più grande. Bad guy, in realtà sono due tracce in una, dopo la vendetta di Matthew, Eminem rivisita la sua coscienza e tutto il suo percorso artistico, e si conclude con “where the last Mathersl left” (dove avevamo lasciato l’ultimo Mathers) e subito dopo troviamo lo skit Parking Lot, che riprende lo skit contenuto all’interno di “Criminal” contenuta nel primo Marshall mathers Lp che è esattamente la conclusione di quel disco.

In pezzi come Bad Guy, Rap God, Rhyme or Reason,ed Evil Twin si sente l’Eminem liricamente perfetto, la parte hip hop del disco, quella da apprezzare di più. Ma questo disco nella sua complessità di sensazioni ed emozioni, contiene un mix di sentimenti contrastanti passando da “So much better”,una delle perle del disco, a “Legacy” un viaggio mentale di Eminem, in cui ripercorre in maniera esasperata alla “Brain Damage” alcuni avvenimenti della sua infanzia, e nonostante questo sia un argomento visto e rivisto nel corso della sua carriera, qui lo fa in un modo che non è mai scontato, mai banale e soprattutto sempre interessante, quasi come ne parlasse per la prima volta.

In pezzi come “Stronger than I was” e “Headlights” quasi impossibile non commuoversi. Anche qui, mai banale. La prima, sembrerebbe parlare di Kim la sua ex moglie amatissima e odiatissima, anche se non è così scontata e prevedibile come potrebbe sembrare. C’è chi insinua non sia per Kim, c’è chi dice sia la versione di Kim della loro relazione. Nonostante Eminem ci abbia abituati al suo “mettersi a nudo” in un disco,riesce sempre a proteggere la sua privacy (per quel che può). La seconda,  ancora più imprevedibile e forse la più inaspettata di tutte: Eminem finalmente perdona la madre, e si scusa per tutto quello che le ha detto nel corso della sua carriera. Un Eminem che prende consapevolezza forse, della sua età.

In “So far” e “Love Game” si può apprezzare l’Eminem con il senso dell’umorismo che ci ha fatto sempre ridere e ci ha fatto, forse, innamorare di lui. Beat innovativi per entrambi,e se per “Love Game”, che vede la collaborazione di Kendrick Lamar, forse ci si aspettava un pezzo totalmente diverso, più energico, più hip hop,il flow di entrambi sembra non risentire assolutamente del beat inaspettato. Questi due, lavorano bene insieme.

Immancabile il singolo lancio del disco “The Monster” che vede nuovamente il feat di Rihanna, un beat che entra subito in testa e non ti lascia più.

Un album ricco di emozioni  e generi contrastanti ,beat totalmente nuovi per il rapper, che aveva abituato i suoi fans a valersi sempre del suo braccio destro Dr.Dre per la produzione.

La parte deluxe del disco, a mio parere, completa, quello che forse, passerà alla storia, come il miglior album di questo “nuovo” Eminem, un Eminem che pareva avesse finito di stupire, pareva che non avesse più niente da dirci;  

Beautiful Pain” che vede la collaborazione di Sia, è un pezzo che sorprende e prende al primo ascolto, un pezzo estremamente poetico;

Baby”, una traccia, anche questa, in cui è impossibile non apprezzare l’arte di fare hip hop di questo artista.

Wicked Ways” e “Desperation” completano al meglio il senso di questo disco. “Wicked Ways” chiude il disco, con una grande sorpresa, per i fans affezionati e fedeli: il ritorno di Ken Kaniff, (un personaggio omosessuale inventato da Eminem,che troviamo fin dai primi album.).

Ovviamente, consigliatissima la traduzione, per tutti quelli che non hanno padronanza dell’inglese, perché solo così si riesce ad apprezzare al meglio questo tipo di album.

Mio personale voto all’album :  9,5

Album completamente inaspettato, per contenuti e beat, e quando un artista del calibro di Eminem, che pareva ormai, aver raggiunto e ottenuto tutto quello che poteva sognare, riesce ancora oggi, dopo 8 album e a 41 anni, a stupire in questo modo,  chapeu! 

Recensione a cura di Silvia_Shady – riproduzione vietata

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